03 ottobre, 2008

Stiamo per mettere on line il nuovo sito, che speriamo sia più attraente sotto il profilo grafico ed offra una navigazione più facile a chi volesse ascoltare i nostri vecchi programmi e leggere le belle storie che in questi due anni abbiamo raccolto. Nel frattempo stiamo iniziando le trasmissioni sperimentali sulla capitale in onde medie sulla frequenza di 1485 Khz, se qualcuno vuole provare a sintonizzarsi e afarci sapere se riceve qualcosa, non potrà che farci piacere. I pirati dell'etere sono tornati. Presto, sul blog, pubblicheremo le foto della nostra titanica impresa. Un abbraccio a tutti.
M.A.

03 giugno, 2007

Antenna 6 Milano

Ho vissuto molto da vicino le radio libere,ho fatto il d.j.e abitando in Gambellino a Milano l'nfluenza di studio 105 era forte.Anche perchè è noto che 105 è nata nella mia zona(Tito Vignoli).Fra le radio che ho frequentato facendoil d.j. il ricordo più bello è Antenna 6 Milano. Trametteva da P.zza De Angeli sulla frequenza 99,9 mhz (triplo nove), non male.
Il mio nome è Angelo Moscara e trasmettevo dalle 08,00 alle 10,00 emulando quando potevo il mio idolo Gianni Riso, anche se fisicamente somigliavo e somiglio molto al grande LEO - Leonardo Leopardo Re Cecconi.Per me fu un bel momento di divertimento e speranze....Comiciò con noi Giacomo Zito poi ribattezzato Cassina, che andò a far fortuna a Peter Flowers e poi a one-one.Antenna 6 Milano copriva una buona parte di Milano e Prov., ci fu qualche discussione con Music 100 per via della frequenza.La tuttora Gelateria Marghera fu uno dei nostri sponsor, e diffondeva la nostra musica all'interno della gelateria.La breve storia di Antenna 6 Finì un pò per colpa dei problemi di frequenza,ora occupati dalla Rai e un pò per il solito problema di carenza pubblicitaria, ma fu bello. Dopo di Antenna 6 (ho ancora gli adesivi e Foto) emigrai ad altre Radio più o meno importanti e patecipai al Premio Onda promosso dal settimanale Onda Tv,arrivai 16° e furono pubblicate alcune mie foto.Ora ho una ditta commerciale, ma non vi nascondo che il mio sogno nel cassetto è ancora di acquistare una radio locale e magari far rinacere la vecchia radio locale sull' fm, una radio milanese,non un network(Anche perchè non ho e non avrò mai le possibilità), magari con pubblicità del panettiere sotto casa o dell'autoffocina di zona.Sarebbe Divertente.Ho visitato al museo della scienza e della tecnica di Milano la storia della Radio Privata,Grazie; un tuffo nel passato........

18 aprile, 2007

Che bella storia

Carissimi Amici,

Mi chiamo Maurizio Rocca e sono uno dei tecnici, di RDS Radio
Dimensione Suono, sono di origini calabresie e vivo a roma da 13 anni
e lavoro per il gruppo RDS da quasi 10 anni, ho scoperto per puro
caso il vostro sito, e la notte scorsa non ho dormito per ascoltare
il bellissimo materiale che avete recuperato, conosco tutti o quasi
quelli che avete nel vostro archivio, anche perche' venendo dal sud,
ho conosciuto piu' tardi la storia della radiofonia Romana, ma
comunque Nazionale, io ho 37 anni, la radio lo conosciuta quandone
avevo 7 , mio fratello maggiore, insieme ad un gruppo di amici,
decisero di provare l'emozione di trasmettere in fm, si fecero
costruire da un tecnico elettronico, compagno di universita di uno di
loro, un trasmettitore, comprarono un'antenna e la montarono sul
tetto di casa nostra, io seguivo il mio fratellone, che mi faceva
divertire tanto, lui e' piu' grande di me di 18 anni quindi potete
immagginare il fascino che mi poteva trasmettere, qualla radio si
chiamava radio "A" ed era assolutamente fuori legge "PIRATA" diciamo,
con il passare del tempo tutto si regolarizzo' e anche radio "A"
divento' una vera e propria stazione radiofonica libera, noi
abitavamo in un paesino sperdutissimo della provincia di catanzaro,
2000 abitanti forse, ma la radio porto una vento di novita', io ero
troppo piccolo, ma seguivo con interesse mio fratello, il quale
insieme a quei 4 pazzi, cosi li chiamavano, facevano crescere questo
un gioco, un bellissimo gioco.Nel 1980, al paesello nasce una nuova
radio libera...radio sole, io ero un po cresciuto, e la voglia di
fare la radio si faceva sempre piu' evidente, ma ancora sono troppo
piccolo, finalmente nel gennaio del 1983 trovo il coraggio di andare
negli studi di radio sole, mi fanno salire e mi dicono se volevo
provare, ma a 13 anni non si poteva pretendere di andare in onda, e
cosi mi fecero provare a mettere dei dischi, lo sapevo fare, mio
fratello mi aveva insegnato bene, decisero di prendermi come NASTRO
UMANO, andavo nelle ore in cui non c'erano programmi, la cosa si
faceva sempre biu bella, mi divertivo, ma meno i miei genitori, nel
paese giravano molti spinelli, e cosi mi vietarono di frequentare
quel posto, e secondo voi io ho ubbidito a tutto questo?, tanto non
mi potevano mai sentire se non parlavo, da li a poco venivo
utilizzato come regista per alcuni programmi, e poi il 14 febbraio
del 1983 ci fu il mio esordio ai piatti come disckjockey, festa di
san valentino, grande festa organizzata dalla radio, gli altri della
radio erano quasi tutti accoppiati, l'unico piccolo piccolo ero io e
cosi mi chiesero se mettevo i dischi per la festa, ma anche per la
diretta radio....che emozione ancora ricordo i primi dischi che ho
messo, da quel giorno non ho mai smesso, oggi lavoro per una delle
piu' importanti radio italiane e ne sono fiero, giro i locali di
tutta italia e la cosa mi diverte, il prossimo anno saranno 25 anni
che vivo per la radio, certo oggi le cose sono cambiate, ma il mio
amore per questo mezzo rimane sempre lo stesso, questa notte, dopo
aver ascoltato le vostre registrazioni, ho fatto un sogno bellissimo,
ve lo racconto e poi vi saluto, altrimenti non smetto piu':
nel sogno mi ritrovo al mio paesino, ritornato per le ferie, un mio
amico e collega dell'epoca, mi dice che nello stesso posto dove c'era
la nostra radio, ne avevano aperta un'altra, il cuore mi batteva a
mille, corro subito la, tutto sembrava fatiscende, lo stabile
distrutto dagli anni, senza finestre e porte, insomma uno stabile
abbandonato, mi chiedo come e' possibile che ci sia la radio, e penso
ad uno scherzo, ma la voglia di salire su nello studio e' tanta,
entro tra spazzatura e detriti vari, salgo la scala, e sento musica,
sul ciglio della porta, mi fermo e vedo lo studio di allora, tale e
quale, 2 giradischi lenco un mixer lem, una piastra di
registrazione....ecc e un ragazzino, paffutello, che e' seduto vicino
al mixer, mi avvicino, e mi chiede se gli do una mano a fare una
cosa, gli dico ok e lo aiuto in una cosa semplicissima, lui sorride
ed e' felice, poi si mette le cuffie, e manda in onda il nastro, e
poi mi sveglio.......bellissimo sogno, sicuramente quel ragazzino ero
io, mi sono svegliato felice, una sensazione bellissima, proprio come
allora, peccato che era solo un sogno, grazie al vostro sito questa
notte ho riprovato quelle stesse emozioni, e stato fantastico,
grazie, cerchero di trovarvi del materiale per il vostro sito, e poi
un'ultima cosa, al mio paesello, la frequenza di RDS e la
100.200.......che era una delle due di Radio Sole......che
coincidenza, ora basta, scusate se mi sono dilungato, ma non ho
resistito a non scrivervi e raccontarvi un po della mia storia
radiofonica, saluti e complimenti ancora e grazie.

Maurizio Rocca

13 aprile, 2007







RADIO IN UMIDO

26 marzo, 2007

Marino ci scrive....

Ieri ero in google e, animato da chissá quale pensiero, ho digitato “radiomediterraneo roma”, e ho ricevuto il link a questo blog che non conoscevo e iltuo messaggio.Leggendoti mi si è riaperto un mondo di piccoli e grandi ricordi.Abbiamo fatto dei percorsi simili io e te, tuttavia senza mai incontrarci,credo.Anch’io ero giovane, molto giovane…avevo 16 anni e una voce molto da “grande”. Cosí riuscí ad estorcere un provino ad Anna Basso, allora responsabileartistico di Radio Mediterraneo…io, Marino Capaldi, cominciai a trasmettere daquello stanzino all’11mo piano dell’Hotel Mediterraneo. 250 watt push and pulle una antenna cosí esile che nelle giornate di vento sembrava doversi spezzarein due. Eppure in quell’etere cosí spazioso (c’erano poche altre radio,malappena una decina, e un mare di onde spurie) si arrivava fino in Sardegna. Purtroppo la radio ebbe un periodo di difficoltá economiche e ci ritrovammo adover trasmettere da una roulotte parcheggiata nel garage dello stessohotel…facemmo sempre del nostro meglio… stando attenti nell’entrare altrimentisaltavano i dischi!Passai poi a Radio Tuscolo, che nel 77-78 godeva di un buon bacino d’ascolto ebuone trattorie nei paraggi. Dopo una sciagurata parentesi a Radio Terminal (chiedo ancor oggi venia),arrivai a Radio Luna, famosa per le indimenticabili performances notturne diIlona Staller, alias Cucciolina, per le americanate di “Foxi John”, per il buonFrancesco Acampora e tanti altri. Studi molto belli e tanta professionalitá. Mache fatica arrivare fino a via Cadlolo per me che arrivavo dal prenestino.Poi ci fu l’esperienza di Radio Hanna. A proposito,.. ciao Maurizio! Chissá seti ricordi!Erano i tempi in cui la radio scelse di trasmettere solo di notte. Io credoandassi in onda tra le 2 e le 3, registrato fortunatamente. C’erano AnnaPettinelli, Elena Argenti e Gigi Canali.E nel 1980 venne l’ultima esperienza radiofonica…a Radio In.Avevo un programma mattiniero tra le 8 e le 10. Mi ricordo di una MilliCarlucci, che come me era affranta dall’esame di Analisi Matematica.E proprio gli esami e l’Uni da finire mi convinsero ad abbandonare i microfoni.Ora sono in Germania, a Monaco di Baviera, e faccio l’underwriter per unacompagnia di Riassicurazione.La voglia di radio tuttavia è sempre rimasta... Un abbraccio virtuale a tutti quelli con cui ho condiviso un’epoca.Marino

20 marzo, 2007

Un problema di hardware [04]

Disegno di Laura Zanotti nei primi anni '90 Tutto era pronto, bassa ed alta frequenza.
Alta frequenza: interruttore di sicurezza, modulatore, lineare, cablatura a bozzatura variabile con in mezzo il wattmetro, finestra aperta per la salita dell’RG8 (il grosso cavo del segnale di potenza), in terrazza quattro dipoli aperti non in linea.
Bassa frequenza: due piatti diversi con testine diverse, radio Indesit Bellavoce, piastra Teac con bias modificato per cromo e supercromo, bobine Revox A77 riparato dal DaRRio (non lo conoscete? Ma è quello di “Frenetica allucinazione”, il radiodramma in tre parti che… ma qui si va fuori tema), mixer equalizzatore autocostruito con canale destro venuto diritto e canale sinistro tipo salice piangente, e vaffanculo a chi aveva voluto il pannello trasparente tipo Galaktron (veliricordate iGalaktron, siiiì?).
I jingle pronti, con frasi tipo “Una radio diretta da Leo Sorge!” “Mai coperto, oh…” ed altre minchiate del genere.
Il cast dei trepidi era lì: io, Francesco, il DaRRio, Felice e Marco. Visto che ero il direttore (autonominato, ci avevo messo la moneta) l’accensione spettava a me. Per primo il lineare: vai-- Tutto ok!! Il suo piccolo occhio ci guardava tranquillamente. Non facciamo in tempo a rilassarci, però, perché il wattmetro esterno inizia ad agitarsi come la bilancia di Gerry Scotti prima della pesa. Due ne avevamo, di wattmetri.
“Emmo’?”, mi fa Francesco. Il DaRRio ci pensa un po’, quindi agisce: va sul wattmetro SENZA STACCARE LA CORRENTE, mentre Francesco intuisce e lo ferma fisicamente.
“Cazzo fai, coglione!”
A quel punto capisco anch’io e stacco la corrente. Il DaRRio svita e riavvita il bocchettone e si riparte. Stavolta tutto ok su entrambi i misuratori, fermi come la Stella Polare. Il DaRRio riprende il suo posto e… ricomincia il tremore!
“Ma che hai magnato a pranzo?”
“Mica posso essere io…”
“Cazzo se sei tu!”, gli urlo spostandolo a spinta. Immediatamente l’ago si tranquillizza.
Ci si guarda in faccia, poi scoppio a ridere: “Il ROSmetro!”
“Il rosmarino?”
“Ma no, ecco che dovevo comperare, il misuratore di onde stazionarie, il rosmetro insomma, non il wattmetro! Se t’avvicini troppo al cavo quello non ci capisce più nulla, come te insomma!”
“Sempre io, eddire che il Revozzzz...”
“Ma vaffanculo tu e il Revozzz!”, lo cogliono mentre proseguo, felice. Vai con i jingle dalla Teac: Leosorgeunaradioancherotica! Passa alla bobina… squilla il telefono: prima Franco, poi Giorgio, insomma tutti i futuri intrattenitori stanno lì, sui 99,7, e ci dicono che si sente!
Siamo pronti per il classico giretto: prima fontana di Trevi per rimorchiare, poi il puttantour, sempre con in mano la radio per sentire dove arriva il nostro segnale. Penetriamo Bellavoce con le batterie, l’accendiamo e si parte!
Sotto ci aspetta la Fiesta con i quattro segni di Pischiutta malamente riverniciati. Appena entriamo, Bellavoce si zittisce: diggià?! Il terrore ci attanaglia, quando ci accorgiamo che manca l’antenna!
“E allora?”, dico io?
Tutti zitti.
Anch’io.
Poi scoppio a ridere. Apro il portaoggetti e tiro fuori una cornetta di telefono vuota, che però nel buco del filo ha infilata… l’antenna di Bellavoce!
Il DaRRio mi guarda stupito. Io ridendo, mentre ripristino la situazione corretta, spiego: “Alle americane sembra un radiotelefono! Fai un figurone e se le cose stanno andando male ti crea un break per evitare guai”. Ma il DaRRio non lo sapeva, perché era l’unico che veniva solo al puttantour: anche il suo si diceva fosse un problema di hardware.

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16 marzo, 2007

Auguri Broadcastitalia